La parola del giorno: Longoria

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Longoria
La bellissima modella e attrice americana Eva Longoria da tempo ha abbracciato con convinzione la filosofia vegan. In un’intervista ha confessato come, però, agli inizi di questa scelta non avesse capito molto della filosofia stessa: “ …sono passata dal mangiar pollo e carne al mangiare solo insalata. Non sapevo esistesse il burro di mandorle, non sapevo nulla di tanti pani straordinari. Mangiavo solo insalata, insalata”.

Mi piacerebbe proprio sapere cosa intendeva per “solo insalata”. Solo lattuga? Solo rucola? O anche  piatti coloratissimi come quello che vi propongo oggi?

Insalata d’arance marocchina

Per due persone

3 grosse arance
1/2 cipolla rossa (piccola)
la punta di un cucchiaino da tè di cumino in polvere
1 cucchiaino da tè di coriandolo in polvere
1 cucchiaio di prezzemolo fresco tritato   
qualche foglia di coriandolo fresco  per decorare
olio extravergine di oliva
sale e pepe nero

Sbucciate 2 arance e pelatele al vivo eliminando la pellicina bianca. Dividete in due la terza arancia e sbucciatene una metà al vivo, spremete, invece, il succo della seconda metà. Tagliate a fettine  le arance sbucciate e disponetele su un piatto di portata. Tagliate la cipolla ad anelli e versateli sopra le fettine di arancia. Preparate il condimento emulsionando 2 cucchiai di olio con il succo dell’arancia, il coriandolo il polvere, il cumino, una presa di sale e  una spolverata di pepe macinato al momento. Condite l’insalata con la salsina ottenuta e mettetela  in frigorifero (coperta da pellicola trasparente) per 40 minuti. Prima di portare in tavola cospargete con il prezzemolo e le foglie di coriandolo fresco.

Insalata di arance marocchina

la parola del giorno: stivale

 
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Stivale (s.m.).

Olio, aceto, pepe, sale, sarebbe buono uno stivale.
( detto toscano).
Olio sì, ma niente aceto nell’aromatica insalata che vi propongo  oggi, la necessaria acidità arriva dal succo di  lime  che si sposa a perfezione con le note esotiche dell’avocado e del coriandolo.
Insalata di pomodorini, avocado e feta al coriandolo
Per due persone
pomodorini (ciliegini,  datterini o altro) 150 g
1 piccolo avocado maturo
1 peperoncino jalapeño
¼  cipolla rossa
qualche rametto di coriandolo fresco   
½ lime
feta 50 g
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Lavate i pomodorini, asciugateli e divideteli in due. Sbucciate l’avocado, eliminate il nocciolo e affettate la polpa . Lavate il peperoncino, dividetelo in due, eliminate con cura i semi , poi tritatelo grossolanamente. Tagliate la cipolla ad anelli utilizzando la mandolina. Lavate e asciugate le foglie di coriandolo. Riunite in un’insalatiera i pomodorini, il peperoncino, l’avocado, le foglie di coriandolo tritate  e la cipolla. Condite con l’emulsione preparata con 2 cucchiai di olio 1 abbondante di succo di lime, una presa di sale e pepe. Mescolate con delicatezza. Sbriciolate la feta sull’insalata prima di portare in tavola. 
Insalata di pomodorini, avocado e feta al coriandolo

La parola del giorno: ritardo

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Ritardo (s.m.). Sì, viaggiare, cantava l’Indimenticabile … Viaggiare solitamente è  un  piacere, un arricchimento, un momento per conoscere e riflettere. Solitamente, tranne quando non ti capitano giornate come la mia  di oggi. Oltre 7 ore per fare 300 km in treno. Partenza da Como alle 10.17, arrivo previsto  a Viareggio alle 14.39, arrivo effettivo alle 17. Tutto bene fino  a Milano su un lussuoso treno svizzero, partenza puntuale da Milano alla volta di Genova su una carcassa fatiscente pomposamente etichettata Intercity. Tutto bene la prima mezz’ora, poi il treno comincia a rallentare, rallentare, rallentare…A passo d’uomo saremmo arrivati prima a destinazione, nonostante la scricchiolante volata sugli ultimi chilometri. Ovviamente ho perso la coincidenza. E anche fosse stato solo questione di minuti non l’avrei mai presa perché i tabelloni  informativi del sottopassaggio a Genova Principe sono in fase di rimodernamento, per cui non si sa che treni partano dai vari binari. Comunque sia, due ore di attesa per il successivo treno che mi avrebbe potuto portare a Viareggio. Le due ore sono diventate due e mezza, perché anche questo Eurostar era in ritardo…Ritardo su ritardo.
Nota piacevole di quest’infelice viaggio, la possibilità di leggermi il  libretto di Paola Mastrocola allegato all’Espresso di questa settimana: Facebook in the rain: gradevolissimo. 

 Oggi per noi un’insalata di riso con i colori dell’autunno con profumi e sapori che vengono da lontano (non in treno, mi auguro…).

Insalata di riso mediorientale
Per due persone
riso parboiled per insalate  200 g.
pistacchi tritati  80 g
uvetta 100 g
1 cipollotto
1 limone
olio extra vergine di oliva
1 cucchiaio di coriandolo fresco tritato
1 cucchiaino di curcuma in polvere
 una presa di cannella
 sale e pepe nero
Lessate il riso in abbondante acqua salata , scolatelo, passatelo sotto il  getto d’acqua corrente per fermare la cottura e lasciatelo raffreddare steso su un canovaccio pulito. Poi trasferitelo in un’insalatiera . Aggiungete i pistacchi e l’uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida, ben strizzata. Preparate un’emulsione sbattendo assieme tre cucchiai di olio, il succo del lime, il coriandolo, la curcuma, una presa di cannella, sale e pepe.  Condite l’insalata di riso con la salsina ottenuta e mescolate bene. Aggiustate se fosse necessario di sale e pepe. Mettete in frigo per un’oretta e lasciate riposare a temperatura ambiente per un quarto d’ora prima di servire.  
Consiglio: potete aggiungere a questa insalata delle mandorle a lamelle tostate senza aggiunta di grassi in un padellino. 
Insalata di riso mediorientale
Per chi vuole scrivermi: insalataMente@gmail.com

La parola del giorno: pane

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Pane (s.m.).  Emozionante. Magico. Ho visto fare il pane. Ho visto nascere quattro splendidi  filoni di farina bianca. A cena a casa di Tiziano, con risotto con salsiccia, formaggi francesi, insalata di patate (mia) e crostata (di Marisa). Prima, durante e dopo la cena il padrone di casa ha preparato il pane, partendo da  due tipi di farina, acqua e lievito a 20 cm dal mio naso. Ha iniziato con la miscelatura  degli ingredienti in una grande ciotola, poi l’impasto a mano, intenso, ritmico, deciso,  ma  allo stesso tempo delicato. Tra una portata e l’altra del pasto. Mi ha affascinato vedere quelle mani che accarezzavano la pasta con sicura dolcezza, la piegavano per poi stenderla di nuovo, pronta per un’altra lievitazione. In quei gesti, amore ma anche la certezza di dominare la materia. Tenerezza e decisione. E poi la formazione dei filoncini,  ancora un’altra lievitazione e  via nel forno, fino al momento di uscirne di nuovo, croccanti e dorati fuori, morbidi e fragranti dentro. Che piacere addentarne un pezzo appena sfornato. Caldo e profumatissimo. Checché ne dica Tiziano, il pane va gustato così, quando eccita occhi, pensiero e  palato. 
Anche la mia insalata di oggi ha a che fare con il pane. E’ un classico della cucina libanese che a me piace tantissimo. Tra le mie ricette la colloco nella categoria classiche.
Fattush ( a modo mio)
Per due persone
3 fette di pane azzimo (anche cracker di pane azzimo) 
2  pomodori cuore di bue tagliati a dadini
½ cetriolo tagliato a dadini
1 scalogno tritato finemente

1  cucchiaio  di prezzemolo  tritato

2 cucchiai  di menta tritata
1 cucchiaio di basilico tritato
1 cucchiaino di coriandolo fresco tritato
il succo di mezzo limone
olio extravergine di oliva
sale e pepe nero
Rompete il pane a pezzetti, mettetelo in una ciotola e irroratelo con l’olio d’oliva. Mescolate con cura  in modo che tutti i pezzetti siano ben  intrisi, poi tostateli  in forno a 170°   per 5 minuti , o fino a che sono ben dorati. Toglieteli dal forno e fateli raffreddare.  Intanto mettete in un’insalatiera   i pomodori, il cetriolo, lo scalogno  e le erbe, aggiungete il succo di limone, mescolate e lasciate riposare per 10 minuti in frigorifero Aggiungete  ai pezzetti di pane i cubetti di pomodoro e di cetriolo marinati e rigirate facendo attenzione. Salate e pepate secondo il vostro gusto e servite subito.
Nota: a questa insalata andrebbe aggiunto un cucchiaino di sommacco (sumac), una spezia tipicamente mediorientale ( anche se la pianta è coltivata anche in Sicilia) utilizzata anche per il kebab, ma non è facile trovarla. Qualcuno al condimento per la marinatura delle verdure  unisce  anche  uno spicchio d’aglio schiacciato da togliere  prima di portare in tavola.
Il mio fattush